Sezione Disegni
INTRO
«Disegni scarni, ossuti con forti segni neri, in cui si affaccia una umanità povera, spogliata, quasi senza carne»* […]attestano un giovane incerto tra figura e paesaggio, tra deformazione caricaturale e violenza realistica.
[… Questi primi disegni] vengono ben presto, e definitivamente, sostituiti da una prassi che vede il segno-colore emergere come abbinata dominante. […] si nota un precoce procedere verso il superamento del disegno in quanto esercizio propedeutico e invece l’orientarsi verso impostazioni schematiche, di sapore espressionista, nel corso delle quali vengono proposte “strutture” […] contrassegnate da un tratto violento, “portante”, e già pittoricamente connotato da una doppia o tripla linea cromatica, con complessiva indifferenza per la copertura della superficie, lasciata invece vuota, a grandi pause bianche.
Ecco, allora, che la […] di Gambino, inaspettatamente si complica e si corrobora di nuovi elementi che ne arricchiscono l’immagine complessiva, con l’apparire di sfaccettature impreviste e a volte anche sorprendenti. […] in questa occasione si ripropongono, e in parte anche si sciolgono, alcune questioni relative al posto e al ruolo che ancora nella seconda metà del secolo scorso il “disegno” ha giocato nel campo di forze generatrici di forme (pittura, scultura, architettura, ma anche design, pubblicità ecc.).
Primi passi, anticipazioni, ripensamenti, vicoli ciechi, intuizioni sospese, illuminazioni, sentieri interrotti non mancano nell’itinerario grafico dell’artista siciliano. È un procedere alterno, e a volte proprio alternativo, di disegno e pittura. Così alcuni lavori grafici sono strettamente preparatori, o propedeutici, dei dipinti; altri invece si spingono più innanzi, o si smarcano, rispetto al lavoro pittorico vero e proprio e, si direbbe, vanno “avanti” – o comunque in altre direzioni – in una zona ancora inesplorata; altri restano nell’ambito della decorazione o cedono all’impulso di un gioco accattivante di linee e colori.
Ci si chiede allora fino a che punto le sperimentazioni affidate al medium più agile e libero del “disegno” abbiano poi maturato la seconda e più “informe” fase della sua pittura; fino a che punto cioè il disegnatore pesi sul pittore e fino a che punto invece il pittore tenga la sua mano sinistra in subordine.
[* Guido Perocco]
Nico Stringa