
Giuseppe Gambino ha dipinto nella sua vita un numero infinito di quadri che per lui sono stati parole di un dialogo con chi gli ricambiava amicizia, amore, calore, entusiasmo, o forse anche soltanto glieli prometteva. Le informazioni scritte riguardo alla sua opera sono poche, non riteneva doveroso né interessante farlo, in quanto gli sarebbe parso di voler far emergere l’artista, rubando la scena alla sua Pittura, la quale da sola poteva e soprattutto doveva contare: “Il pittore dipinge, non parla”, l’hanno sentito dire più volte….
C’è però una frase scritta su una lavagna appesa a una parete del suo studio, sulla quale Gambino era solito prendere appunti, che su tutte esprime in maniera significativa il messaggio che l’uomo e l’artista insieme hanno voluto lasciare: :
“ La vida buena es muy cara. Hay otra mas barata, pero no es vida”
(“La vita buona è molto cara. Ce n’è un’altra a buon mercato, ma non è vita” ndr).
Il cammino della sua vita non è stato sempre facile, anzi a volte scoraggiante, ma la meta non gli è mai sfuggita: l’infanzia siciliana, gli orrori della guerra, la sua malattia, passano senza che lui mai dipinga le scene degli orrori vissuti, ma lasciando fiorire, anzi, tutto il suo desiderio di solarità.
Giuseppe Gambino era apparentemente gracile, ma forte, determinato e gentile insieme; libero e indiscutibilmente originale; desideroso di solarità e umanità; una persona unica che non seguiva le correnti, ma il cuore.
La fine della guerra, l’arrivo a Venezia, le lunghe parentesi annuali in Spagna lo vedono scegliere il difficile percorso del rifiuto delle esperienze dominanti, lungo una strada che pochi critici osavano definire ricerca avanzata. Nei suoi dipinti si percepisce l’affanno di stipare contenuti, spingendo le immagini verso i bordi, soprattutto verso il bordo alto: i palazzi, gli orizzonti, le figure sembrano sconfinare oltre la tela, non per mancanza di spazio pittorico ma per una metaforica, incontenibile pulsione di andare oltre i limiti, di esplodere, di respirare l’aria di quell’oltre.
Anche a caro prezzo, perché la vita a buon mercato non è nemmeno vita.
Alla fine scopriamo che l’uomo è inscindibile dal pittore.
Nicoletta Bertoldini
Francesca Gambino
This entry was posted on giovedì, Ottobre 27th, 2016 at 13:06
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